Un problema è senz'altro rappresentato dal fatto che mentre i trattati su cui si vota sono essenzialmente incomprensibili per il cittadino medio, è invece molto ben concreta l'intrusione dell'Unione Europea nella vita dei cittadini e la sua ostilità verso i valori ampiamente condivisi dalla gente.
A questo proposito è molto interessante un articolo di Andrea Tornielli apparso sul Giornale dell'11 giugno scorso in cui la professoressa Marta Cartabia, docente di Diritto Costituzionale a Milano, e Giorgio Salina, presidente della Fondazione Europa, hanno denunciato il "colonialismo giurisdizionale" della UE, ovvero quel fenomeno per cui la Corte Europea e le direttive della Commissione cercano di scardinare le legislazioni nazionali in materia di famiglia e vita, temi che peraltro non sono neanche competenza dell'Unione. Nell'articolo si sottolinea in particolare il ruolo svolto dalla lobby gay - trasversale a tutti i partiti - e dai giudici che usano le norme "anti-discriminazione" per rovesciare le legislazioni pro-famiglia.
Interessante notare che anche il Papa, nella sua visita in Puglia sabato e domenica scorsa abbia sottolineato nel suo discorso come la famiglia oggi «è esposta al convergente attacco di numerose forze che cercano di indebolirla».
Fonte Il Timone