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donna-incintaMattedo Della Noce - il Mascellaro -
Il precedente:
In questo periodo sui giornali si discute della revisione della 194, o per lo meno di una sua più concreta applicazione... Ancora una volta putroppo le informazioni sono disparate....chi ci dice che è pienamente applicata, e chi invece (giocando sulla propria persona) come la Dott. Ponzi, che aveva dato le dimissioni prima di Natale per mancanza di fondi e quindi di operare Salvo poi arrivare un "regalo di Natale".....che non altro dovrebbe che l'applicazione della legge....come conferma anche l'articolo relativo all'esperienza ligure (Scienza & Vita). E' sempre più difficile stabilire la verità....che è sempre piu' al servizio di cio' che fa comodo e non verità in se stessa. Chi si ritiene cristiano sa bene che l'unica Verità, è questa con la V maiuscola....ma non sempre viene accettata.....e riconosciuta....anzi viene discussa e dubitata...; Come dice l'articolo di R.Colombo sul male del ns tempo: "Non si può debellare una malattia alleviandone solo i sintomi: una medicina efficace deve arrivare a sconfiggere il male nella sua origine...", la società liquida di oggi anzichè curare l'origine dei problemi, (mancanza di lavoro, di lavoro part time per le donne, assegni famigliare adeguati, case, buoni libri, mense a prezzi ragionevoli ) etc...risolve il problema ELIMINANDO i problemi alla radice... Rosa

Cara Rosa,
l'aborto è la Madre contro il Figlio.
E' la massima esperienza che l'umanità possa fare di Odio.

Ma attenzione l'aborto non va declinato solo al femminile. Nella lettera alle donne ( che le donne purtroppo non hanno letto) Giovanni Paolo II al punto 5, scrive:" 5. Guardando poi a uno degli aspetti più delicati della situazione femminile nel mondo, come non ricordare la lunga e umiliante storia - per quanto spesso « sotterranea » - di soprusi perpetrati nei confronti delle donne nel campo della sessualità? Alle soglie del terzo millennio non possiamo restare impassibili e rassegnati di fronte a questo fenomeno. È ora di condannare con vigore, dando vita ad appropriati strumenti legislativi di difesa, le forme di violenza sessuale che non di rado hanno per oggetto le donne. In nome del rispetto della persona non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo.

A fronte di tali perversioni, quanto apprezzamento meritano invece le donne che, con eroico amore per la loro creatura, portano avanti una gravidanza legata all'ingiustizia di rapporti sessuali imposti con la forza; e ciò non solo nel quadro delle atrocità che purtroppo si verificano nei contesti di guerra ancora così frequenti nel mondo, ma anche con situazioni di benessere e di pace, viziate spesso da una cultura di permissivismo edonistico, in cui più facilmente prosperano anche tendenze di maschilismo aggressivo. In condizioni del genere, la scelta dell'aborto, che pur resta sempre un grave peccato, prima di essere una responsabilità da addossare alle donne, è un crimine da addebitare all'uomo e alla complicità dell'ambiente circostante."

Ed infatti la questione va, poi secondo me ricollegata alla Creazione come fa il Papa, sempre in quella lettera al punto 7.

La prima cosa da fare quando si parla di aborto è de-femministizzarlo. Ovverosia ricomporlo nella sfera dei rapporti uomo-donna e non privatizzarlo. Ci vuole dunque una presa forte di coscienza da parte dell'uomo della sua responsabilità. L'errore del femminismo emancipatore ( ma per piacere!!!) è quello di far cadere la colpa del "delitto" sulla donna. E' un suo "diritto" abortire. La piena responsabilità sociale è quindi della donna. Tutto è causato dalla donna. Penso che sia questa la prima azione da compiere. Riposizionare il "dono della vita" al centro del rapporto tra un uomo ed una donna.

La stessa parola sesso ( da non confondere con quello che intende la Turco) viene dal latino secare: si divide un qualcosa che è unito. L'unione che si ricompone tra un uomo ed una donna genera un uno nuovo che è distinto dai due. A mio modo di vedere ( e se vuoi esasperandolo) lo stesso profilattico è aborto, perché non permette l'unione dei due.

E' l'aborto una sfida fondamentale. Una sfida che deve essere combattuta non dalle donne contro le donne, ma dall'umanità intera contro la cultura di morte. Se si vince la battaglia dell'aborto si vince la battaglia per il futuro dell'umanità. Ieri sera Pannella ha ripetuto le solite palle radicali. E d'altra parte il radicale ha da sempre radical-mente mentito. Odio e menzogna vanno di comune accordo. Ce lo ha insegnato la storia del XX secolo.

E' incredibile come la donna rinunci ad "essere serva di Dio" per diventare "schiava dell'uomo". Ma è ancora più incredibile che debba essere un uomo a dirlo.

Infine, giusto per non abbassare la guardia e mantenere sempre la barra sull'orizzonte della vita è bene ricordare cosa disse quel farabutto di Egels socio di quell'altro farabutto di Marx, in l'origine della famiglia , della proprietà privata e dello stato nel 1884. " l'oppressione della donna è la massima espressione della lotta di classe nella sua forma originaria...il comunismo porterà ad un superamento di questa situazione: l'uomo e la donna saranno uguali nel senso che entrambi avranno lo stesso status di lavoratori all'interno della società di cui saranno una funzione. Più precisamente , la donna, liberata da tutte le "schiavitù" familiari, materne e domestiche potrà contribuire alla produzione industriale. Se sarà necessario, gli impegni domestici e familiari che la donna portava a termine nella sfera privata della famiglia saranno innalzati al rango di "produzione" nella e per la società. I figli, legittimi o naturali, beneficeranno dell'educazione data dalla società. Ne deriva per la donna un duplice "beneficio": da un lato potrà fornire il suo contributo all'industria in qualità di lavoratrice, dall'altro potrà cambiare partner sessuali a suo piacimento, in quanto la società sarà pronta a farsi carico della prole nata da queste varie relazioni".

L'ideologia di genere sposata tanto dal comunismo quanto dal liberalismo ( in una economia di servizi e finanziaria il lavoro diviene inevitabilmente al femminile...altro che pari opportunità!!!) ha questa finalità:
1) la famiglia deve scomparire perché non è luogo di complementarietà ma di opposizione
2) Spariranno così le relazioni di parentela, di maternità e di paternità
3) L'uomo sarà ridotto al momento effimero sia dello stato sia del mercato

Come vedi, Cara Rosa, la questione gender è La questione. Viviamo in piena escatologia marxista. Una escatologia mondiale. Non importa come si battezzano: rifondazione o Partito Democratico la realtà non cambia: uno si impossessa dello stato, l'altro del mercato: hanno fatto carriera i comunisti. Indossavano l'eskimo 40 anni fa, oggi viaggiano in barca a velo, frequentano banchieri, vestono Cachemire e rinnegano il passato.... allora non avevano potuto imporre la loro dittatura grazie alla Chiesa, oggi sì. Per questo "ieri" va rinnegato. Tutto questo grazie a quello pseudo-cattolicesimo bolognese che al posto di guardare alle stelle ( la parola atropos ha nella sua accezione più antica il significato di uomo che guarda alle stelle) si è infilato un bel profilattico in testa ( d'altra parte si fanno ragionamenti dalla cintola in giù) e si è convertito alla più grossa vergogna dell'umanità: il comunismo.

Resta solo una speranza. Che come giuda si accorgano dell'errore fatto e si impicchino....politicamente si intende. Non Prevalebunt.

Ciao,
Matteo