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livia-turco-2.jpgIn una note del Ministero della Sanità ad opera dell'onorevole Turco dell'8 aprile 2008 leggibile qui
si evince la seguente:
"E’ nostra intenzione - ha spiegato il Ministro Turco - offrire ai cittadini un canale in più per segnalare disfunzioni o mancate risposte di assistenza su un terreno così delicato come quello della contraccezione d’emergenza.
Pensiamo infatti sia dovere delle istituzioni farsi carico di questa domanda di assistenza facendo sì che nessuna donna sia lasciata sola in momenti difficili della propria vita, come può essere quello che la vede preoccupata per una possibile gravidanza non voluta. A tal fine rivolgo ancora una volta un appello alle Regioni e Province Autonome italiane affinché adottino l’atto di indirizzo predisposto dal Ministero della Salute per la piena applicazione della 194."
Come mai, ci chiediamo, l'onorevole Turco dia per scontato e oggettivo il fatto che la "pillola del giorno dopo" sia un contaccettivo d'emergenza che non abbia valenze abortive quando la letteratura scientifica in questo è discorde, almeno per motivi empirici?
La risposta è semplice il ministro è animato da ideologia e il primo soggetto che si pone in maniera deterministica e fondamentalista è proprio lei assumendo posizioni che non sono scientifiche e che non sposano il buon senso ma solo una prassi ideologica malata sostenendo il concetto, tutto sinistroide e/o liberale, che l'aborto è contraccettivo. Pertanto non si capisce cosa significa per il ministro "la piena applicazione della 194".
Davanti a queste questioni bioetiche la Turco, come altre donne della sua coalizione politica, purtroppo, non solo non è affidabile ma fa un pessimo servizio alla comunità civile e medica; e purtroppo anche alle donne.