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stopVendola è amareggiato delle parole del Papa e del Cardinal Scola (vd qui) e si ostina, ideologicamente e sibillinamente, a dividere una Chiesa istituzionale da quella dei credenti.
Ideologicamente perché questa Chiesa - che tra parentesi è quella voluta da Cristo - non è mai stata divisa sui valori non negoziabili.
Quando essa è apparsa, in parte, divisa lo era solo perché alcuni "credenti" avevano essi stessi venduto la propria anima alla "carnalità" e alla ideologia.
Stracciando e calpestando il Vangelo e le fondamenta prime che lo animano in maniera del tutto naturale.

L'appello di Vendola, svolto come un ritornello, alla non-confessionalità dello Stato sfonda una porta aperta perché la Chiesa non ha desiderio in alcun modo di creare uno stato confessionale, ma uno stato umano e rispettoso del diritto naturale e della morale naturale certamente si.
Questo perché quella piattaforma è l'unica che consenta una reale piattaforma dialogica, civile e realmente laica, al di la delle proprie credenze religiose.
La realtà della questione è un'altra.
Il Sig. Vendola ha fatto delle scelte. Egli fa di tutto per giustificare, pontificare, legittimare certe scelte private.
Queste scelte sono palesemente contro ragione, contro la morale naturale e contro il diritto naturale. Sono contro se stessi. Ma come sempre accade in molteplici casi, la ragione viene asservita all'affettività.
L'affettività non è un'affettività matura, compiuta, ma un'affettività immatura e fondamentalmente narcisistica; questa cerca costantemente di giustificare se stessa e di chiamare "amore" ciò che amore non è. Proprio perché in se medesima non ne è capace.
Da questa affettività impazzita nascono ideologie, movimenti, lobby che creano un vero e proprio disordine sociale e, prima ancora, un disordine incalcolabile dentro la persona.
Caro Sig. Vendola, l'amore è una cosa seria.

Pertanto è il momento di dire basta, stop, con un vero atto di disobbedienza, ma non verso l'istituzione della Chiesa, verso Pietro, ma piuttosto verso l'omologazione narcisistica, edonistica e soggettivistica in cui siamo immersi.
Questa è l'unica vera disobbedienza che crea delle persone compiute.. dissobedire al soggettivismo.
Il resto sono chiacchiere e pruriti di chi ha smesso di misurare i propri passi con il suo vero destino e si concentra sul proprio, limitato e gratificante, ombelico.

Paul Freeman