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baratroDa Facebook,  Avv. Giancarlo Cerrelli

VERGOGNOSO: IL GOVERNO ITALIANO NON APPELLA LA SENTENZA IDEOLOGICA DELLA CEDU (caso Oliari e altri c. Italia) FAVOREVOLE AI DIRITTI GAY E SI FA CONDANNARE. ORA CHI PAGA????

Il Governo Renzi, vergognosamente, non ha appellato - e pertanto è divenuta definitiva (il 21 ottobre) - la sentenza della Corte europea dei diritti umani (caso Oliari e altri c. Italia), che condanna l’Italia per violazione della vita familiare delle coppie gay e lesbiche.

L’Italia aveva tre mesi per la presentazione di un eventuale ricorso alla Grande Camera, ma il Governo, in modo ideologico, ha ritenuto di non appellare la sentenza.
Una domanda sorge spontanea: Chi pagherà la multa inflitta all'Italia? Non avendo appellato la sentenza la responsabilità deve essere personale, cioè di coloro che non hanno deciso di appellare la sentenza. Si deve stare attenti a che non siano usati soldi pubblici.

Il definitivo passaggio in giudicato della sentenza di condanna apre la porta all'ipotesi di ricorsi da parte di omosessuali italiani, i quali saranno verosimilmente legittimati ad adire la Corte di Strasburgo senza dovere prima esperire tutti i contenziosi davanti ai giudici italiani.

Ricordiamo, però, che la CEDU non è un organo europeo e le sue sentenze non sono direttamente applicabili nei Paesi membri, ma la loro violazione implica soltanto sanzioni e multe.

Il governo non appellando questa sentenza ha dimostrato di avere più a cuore il perseguimento di alcune scelte ideologiche che l'interesse pubblico e il bene comune.

È da chiarire che da tale sentenza non discende alcun obbligo di adottare leggi come la Cirinnà, nonostante
il Ministro della Giustizia Orlando ieri su Repubblica abbia sostenuto che è urgente approvare le unioni civili, dicendosi, tra l'altro,favorevole anche all'adozione gay.

Di fronte a questi fatti non possiamo rimanere ancora in silenzio, soprattutto di fronte a un governo tecnocratico, noncurante del vero bene comune, bensì orientato al perseguimento di strategie ideologiche funzionali a mutare le basi antropologiche della nostra società.