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PDF x municipiodi Mario Adinolfi

Siamo arrivati, domenica si vota e per il Popolo della Famiglia sarà un altro esame. Lo sarà per tutti, le elezioni del 5 novembre faranno morti e feriti: tiene il Movimento Cinque Stelle nonostante i disastri di Virginia Raggi e Chiara Appendino? Quanto è impetuosa l'avanzata del centrodestra? Matteo Renzi è finito e i congiurati interni al partito lo accolteranno la prossima settimana o ha ancora margini per tenere il Pd obbediente ai suoi piedi? E la sinistra a sinistra della sinistra? E la destra alla destra della destra? Che risultati faranno? Le amministrative autunnali, insolite per il nostro paese, saranno il trampolino decisivo che disegnerà la griglia di partenza in vista della corsa che conta, quella delle elezioni politiche, immaginabili per il 4 o 11 marzo prossimi. Fossero l'11 marzo sarebbe singolarissima coincidenza: è il giorno di due anni fa in cui è nato il Popolo della Famiglia, all'assemblea costituente del Palazzetto delle Carte Geografiche a Roma.

Oggi siamo a venti mesi di vita, in pratica un bimbetto che ha appena imparato a parlare. Eppure domenica dobbiamo batterci come fossimo adulti e vaccinati. Il nostro test elettorale in vista delle politiche è nel municipio Roma X, giornalisticamente definito "Ostia", in realtà comprendente le popolazioni che vivono sui diciotto chilometri del litorale romano ma anche nell'entroterra a Casal Palocco, ad Acilia, all'Infernetto, a Malafede, a Castel Porziano e in tanti altri borghi che compongono una vera e propria città da 250mila abitanti. Da due anni e mezzo il municipio Roma X è senza governo, perché le coalizioni di centrodestra e centrosinistra sono riuscite nella difficile impresa di governare per due decenni in perfetta alternanza ma sempre in maniera oscena, far infiltrare organizzazioni criminali sul territorio e alla fine far sciogliere il consiglio municipale addirittura per mafia. Il Movimento Cinque Stelle, che da un anno e mezzo governa Roma, ha combinato quel che ha combinato sulla città, figuriamoci in un territorio problematico come questo. Insomma, ora la parola torna ai cittadini e il Popolo della Famiglia si propone come alternativa ai tre fallimentari poli che dominano la politica romana e italiana. Lo fa candidando a presidente Giovanni Fiori, un imprenditore cattolico del territorio, marito e padre di due figli, cercando anche di capire a che punto sta nel suo percorso complessivo di crescita.

Questo è il punto di domanda che riguarderà tutti i partiti. Il Popolo della Famiglia sarà con i partiti che crescono o con quelli che decrescono nei consensi? Questo sarà lo spartiacque nel giudizio degli elettori, che venti mesi fa qua hanno votato per le elezioni comunali. Noi prendemmo lo 0.61%, Virginia Raggi (M5S) stravinse addirittura con il 43.62%, Roberto Giachetti (Pd) prese il 19.18%, Giorgia Meloni il 18.26% con l'altro candidato di centrodestra Alfio Marchini all'11.25% per una coalizione che complessivamente dunque è attorno al 30%. A sinistra della sinistra Stefano Fassina prese il 3.5% mentre a destra della destra CasaPound arrivò all'1.99%. Queste sono le posizioni di partenza, si dice che Pd e M5S saranno tra le forze che perderanno elettori, il centrodestra e destra e sinistra saranno tra coloro che li vedranno crescere. E noi del Popolo della Famiglia? Noi speriamo in una crescita anche importante, vorremmo vedere moltiplicato il risultato di venti mesi fa quando eravamo appena nati, sul territorio abbiamo lavorato molto.

Ci sono cinque ragioni fondamentali per votare domenica per il Popolo della Famiglia, facendo una croce sul nostro bellissimo simbolo e vado ad elencarle. Mutatis mutandis, sono ragioni valide non solo al municipio Roma X, ma credo valide per motivare il voto al Pdf in ogni contrada d'Italia anche alle prossime politiche.

1. GIOVANNI FIORI E' IL MIGLIOR PRESIDENTE POSSIBILE PER IL MUNICIPIO ROMA X. Quando candidiamo le persone a un ruolo di responsabilità la selezione avviene sempre con attenzione alle qualità del candidato. Non ci affidiamo ai bussolotti delle primarie con i cinesi in fila o a qualche click organizzato su internet. Noi semplicemente ci riuniamo come realtà territoriale e valutiamo, con tanto di voto esplicito sulla persona, coloro che possono rappresentarci in una sfida elettorale. Giovanni Fiori è emerso dalla nostra selezione interna perché è coraggioso, vive sul territorio, è un uomo concreto e nelle interviste di questi giorni l'ha fatto capire, ha una famiglia e ne vive la bellezza e la fatica nella quotidianità. Perché ha dei valori saldi e opererebbe certamente solo per il bene comune, disinteressato a qualsiasi personalismo. In più è incorruttibile, non ha contatti con i clan che dominano il territorio e hanno infiltrato le candidature più "di moda", mentre invece è conosciuto e rispettato in tutte e 22 le parrocchie del municipio. Chi sta con i parrocchiani e non con i paramafiosi segna un'importante distanza. Roma X non può augurarsi un presidente migliore di Giovanni Fiori. Per votarlo basta fare una croce sul simbolo del Popolo della Famiglia.

2. LA SQUADRA CHE PRESENTIAMO VALE MOLTO. Al territorio non abbiamo solo offerto una candidatura alla presidenza di assoluto livello, abbiamo anche costruito una lista di ventiquattro candidati al Consiglio municipale ognuno dei quali può costituire una preziosa opportunità per Ostia e tutto il Roma X. Abbiamo come capolista Alberto Leo, un ingegnere d'esperienza, ma anche ragazzi molto giovani e tante donne, tutti alla loro prima candidatura in politica. Centrodestra e centrosinistra continuano a proporre politici di professione, il Pd ha addirittura mandato allo sbaraglio un ex senatore settantenne che vive di vitalizio, riesumandolo per provare a resistere all'incipiente disastro. Ma anche il centrodestra è ancora imperniato attorno ai potentati di sempre che sul territorio hanno fatto il bello e cattivo tempo, dimostrandosi solo interessati a fare denaro e intrecciare clientele da vincolare a sé. La nostra squadra è pulita, dignitosa, onesta e (elemento fondamentale) capace. Avere a capo un imprenditore candidato presidente e un ingegnere candidato capolista vuol dire aver offerto fondamenta solide per una costruzione di qualità di un futuro che Roma X finalmente merita.

3. IL PROGRAMMA PDF RESTA INIMITABILE. Come sempre siamo stati i soli a impegnarci non in iniziative di immagine e comunicazione, ma a far conoscere un concreto programma di governo del territorio che sappia partire dalle esigenze concrete della famiglia per leggere i bisogni complessivi della comunità. Grande attenzione offriamo poi alla costruzione di nuove famiglie e alla natalità. Significativo che nei giorni in cui il governo nazionale appoggiato da centrodestra e centrosinistra si appresta a votare una manovra economica in cui viene cancellato persino il bonus bebè, noi nel programma del municipio Roma X lo introduciamo così come ci caratterizziamo per il sostegno alle giovani coppie che vogliano andare verso il matrimonio. Riproponiamo dunque i temi particolarmente cari al Popolo della Famiglia, con attenzione però anche alle specifiche esigenze del territorio, alla rinascita di un tessuto economico devastato da questi decenni di malgoverno come anche dall'ultimo anno e mezzo di improvvisazioni grilline.

4. LA QUESTIONE DEI CATTOLICI. Le elezioni nel municipio Roma X, con riverberi che comunque assumono interesse a livello nazionale anche come precedente, vedono una sfida nel campo del consenso cattolico. Un sacerdote, don De Donno, ha chiesto al Vicariato il 18 settembre scorso la dispensa per candidarsi alle elezioni municipali, sostenuto dalle forze dell'estrema sinistra. Sono forze molto radicate sul territorio e uniscono a Stefano Fassina che già da solo prese il 3.5% anche gli scissionisti del Pd seguaci di Bersani e D'Alema, più gli amici di Nichi Vendola che ha appena annunciato di volersi di nuovo impegnare in politica. C'è chi dice che De Donno possa superare il Pd, perché vent'anni a fare il viceparroco sul territorio danno uno zoccolo duro solido. Il successo di De Donno farà dire che "funziona" il prete che ha nel suo programma il sostegno alla comunità Lgbt, l'assenso alla legge Cirinnà con appena "qualche dubbio" sulla questione dei bambini, oltre a una nota linea pro immigrazione priva di qualsiasi limitazione o controllo. Tutto questo è un veleno che può schiudere la porta alla resa definitiva sui principi non negoziabili, se venisse assunto a modello della "vera" linea dei cattolici sulle questioni più delicate. L'antidoto a questo veleno è solo nel voto al Popolo della Famiglia, che non può contare come De Donno su organizzazioni di partito strutturate da decenni o sulla simpatia dei media, ma che dice ai cattolici: attenti, se avete a cuore una linea antitetica a quella della "resa al mondo" propagandata da De Donno, dovete rafforzare la posizione opposta allla sua. E la incarna solo il Popolo della Famiglia, l'antidoto al veleno.

5. SIAMO L'ALTERNATIVA ALL'ESTREMISMO. Pare persino piuttosto comprensibile che, dopo decenni di governi disastrosi della vecchia politica di centrodestra e centrosinistra, a Roma X come in tutta Italia possa crescere la tentazione di rifugiarsi nell'estremismo. Il 44% ottenuto dal M5S alle elezioni 2016 su questo territorio o CasaPound che viene data domenica addirittura in doppia cifra (significa oltre il 10%) sono l'esito di questo disastro di credibilità che riguarda le forze politiche tradizionali. La palingenesi è un bisogno concreto avvertito dai cittadini ma non può essere in alcun modo utile se approda a modelli avaloriali (M5S) o addirittura platealmente paganeggianti (CasaPound). Serve un'alternativa concreta all'estremismo e questa alternativa c'è e sia chiama Popolo della Famiglia: offriamo una classe dirigente nuova ma non inesperta, un programma di governo molto concreto, un disegno politico complessivo cristianamente ispirato e dunque solido in materia di principi, con la persona e la famiglia al centro. Se la persona e la famiglia non sono al centro di un progetto politico per il territorio, si costruisce solo un capitolo triste e transitorio di una battaglia per il potere. Il potere per il potere non ci interessa. Noi vogliamo solo servire il popolo per piacere a Dio.

Ogni iscritto, militante, simpatizzante del Popolo della Famiglia che abbia amici a Roma o anche amici di amici residenti nel municipio Roma X, si mobiliti per assicurare il massimo successo a Giovanni Fiori candidato presidente del Popolo della Famiglia. Il voto si esprime facendo una croce sul simbolo del Pdf. Si possono esprimere fino a due preferenze (di sesso diverso) scelte tra i ventiquattro candidati al consiglio municipale, scrivendone il cognome accanto al simbolo su cui si è fatta la croce. Il nome di Fiori è prestampato, non va trascritto, si vota FIori votando il simbolo del Popolo della Famiglia. Alle elezioni municipali (non alle prossime politiche) è consentito il voto disgiunto. Ma noi vi chiediamo semplicemente di votare Pdf. Domenica notte vogliamo poter raccontare di un altro passo in avanti fatto dal Popolo della Famiglia verso le elezioni politiche che potranno rivoluzionare il paese e far tornare protagonisti i principi essenziali e costituzionali a sostegno della vita e della famiglia che questa legislatura ha provato a cancellare. Unisciti a noi nella battaglia.

A noi la battaglia, a Dio la vittoria